BLOG

Mio figlio mi capisce, ma non parla

Questa situazione è molto frustrante e lo so bene, perché anche mio figlio mi rispondeva in italiano quando gli parlavo in tedesco. Cosa si può fare quando un bambino, pur capendo la seconda lingua, risponde in quella dominante?

Come faccio a incentivare mio figlio a iniziare a parlare?

Metti a disposizione tanti materiali diversi in lingua

È banale, ma è fondamentale che a casa il bambino sia circondato da tanti materiali nella tua lingua. I libri sono uno strumento fondamentale e per la qualità e varietà dell’input linguistico ed è importante che tu legga al bambino ad alta voce, possibilmente in modo che lui possa anche vedere il tuo viso e i movimenti della tua bocca. Il linguaggio non verbale è parte integrante della comunicazione (te lo dice un’interprete!) e questo lo aiuterà a riprodurre i suoni imitandoti.

A seconda dell’età sono utili anche gli audiolibri o i giochi che raccontano storie (in genere esistono in molte lingue), che il bambino può usare con te o quando tu non ci sei.

Se il bambino ha l’età per farlo, può guardare cartoni animati o programmi per bambini in lingua. Magari nella tua famiglia avete deciso di non esporre troppo il bambino ai media, ma tieni conto del fatto che per tuo figlio è un arricchimento, un input aggiuntivo per raggiungere l’obiettivo del bilinguismo. In ogni trasmissione ci sono personaggi diversi, con voci, accenti e modi di parlare diversi dal tuo, che trattano argomenti nuovi, con parole nuove, ma facili da apprendere dal contesto. Anche un semplice cartone può essere un’ottima fonte di varietà linguistica e di vocabolario.

Per i bambini dai 3-4 anni in poi sono ottimi i giocattoli o libri interattivi, dotati di un pennino. A me personalmente piacciono i TipToi della Ravensburger (non ho alcuna affiliazione, è semplicemente un consiglio). Con la penna si possono toccare alcuni punti del libro per ascoltare la lettura del testo, una filastrocca o una canzone, oppure risolvere dei quesiti, trovare degli oggetti, indicare lettere e numeri. L’ideale è scegliere un argomento che interessi al bambino, perché questo lo renderà curioso e lo motiverà a continuare.

Queste attività sono importantissime per la comprensione della lingua, ma sono unidirezionali, ovvero il bambino ascolta, riceve molto input, ma è principalmente passivo. Per attivare la lingua e incentivarlo a iniziare a parlarla, è una buona idea fare attività che prevedano un’interazione tra genitore e figlio.

Sfrutta i suoi interessi e crea interazione

Lo dimostrano molti studi[NM1] , ma è anche intuitivo capire che laddove c’è interazione, c’è apprendimento. Se poi si aggiunge il forte interesse per un argomento, il gioco è letteralmente fatto. Quindi gli elementi chiave sono due:

  1. L’interesse del bambino

Scrivi un elenco di cose che in questo momento sono la passione del tuo bambino. Adora gli unicorni, i dinosauri, i pirati? Gli piace costruire con i lego? Vuole giocare ogni giorno al negozio con la cassa e tanto di bancomat?

  • L’interazione tra genitore e figlio

Sulla base degli interessi di tuo figlio, crea un’attività che preveda interazione tra voi. Giocate insieme in una battaglia tra dinosauri parlando con le loro voci, costruisci con lui una casa con i lego chiedendogli di passargli quel mattoncino rosso per costruire la porta rettangolare, oppure fate un vero e proprio gioco di ruolo entrando nel suo negozio con la lista della spesa, chiedendo quali sono le mele più buone oggi, pagando con i soldi finti e chiedendo il resto. I dialoghi e l’interazione faciliteranno l’apprendimento e il coinvolgimento con te motiverà tuo figlio a rispondere in lingua, e a usare la tua lingua per giocare insieme a te.

L’interesse per l’attività deve essere tale da portare in secondo piano la lingua usata

Cerca di creare il tempo e lo spazio per questa vostra attività in un momento in cui il bambino è rilassato, sta bene, e fai in modo che anche tu sia indisturbato, insomma non ci siano fattori di stress esterni. Spegni il cellulare, non pensare a tutto quello che devi ancora fare e soprattutto cerca di intuire quali sono le esigenze[NM2]  di tuo figlio in quel momento.

Questa attività farà felice tuo figlio, perché ha potuto scegliere quale gioco fare, perché è la sua attività preferita e non da ultimo perché stai dedicando del tempo in esclusiva a lui. Se prevalgono l’interesse e la motivazione, passa in secondo piano quale sia la lingua parlata in quel momento. Tuo figlio apprende senza accorgersene, e presto inizierà a parlare la tua lingua con te!

Se a tuo figlio piacciono i libri, oltre a leggerglieli (unidirezionale) potete anche guardare insieme le figure e commentarle. Questo ti da la possibilità di motivare il tuo bambino a risponderti in lingua. Riesci a trovare il topino grigio in questa pagina? Cosa stanno facendo quei gattini? Se è il suo libro preferito, che leggete ogni sera, incoraggialo a raccontare lui la storia con le sue parole, o a reinventarla nuova, per attivare la lingua.

Se dirà qualcosa che non è perfetto, non interromperlo e soprattutto non correggerlo. Ti spiego subito perché.

Trasmetti la tua lingua in modo naturale

Apprendere e imparare sono due cose diverse. Tu sei il genitore, non l’insegnante di tuo figlio. A casa si apprende con naturalezza, senza lezioni, e non ci sono né correzioni né interrogazioni.

Tuo figlio vuole davvero parlare la tua lingua e sta cercando di imitarti, di dire quello che dici tu. Magari non sarà perfetto, ma è il meglio che riesce a fare in questo momento, e il  flusso non va interrotto con “Non si dice così, si dice …!”.

Lascialo parlare, lascialo sbagliare.

È più importante lasciarlo provare e rafforzare la sua autostima, concentrarsi su quello che già sa dire e partire da questo per migliorare ancora. Dagli la certezza di potersi buttare senza essere giudicato, rinforza in lui la voglia di provare a comunicare.

Lui vuole parlare la tua lingua, aiutalo a farlo con naturalezza e togli la pressione.

E se fa tanti errori? Eventualmente ripeti quello che ha detto con altre parole, per fornirgli un esempio corretto, ma senza dire che ha sbagliato. Col tempo gli errori spariranno da soli.

Per le stesse ragioni impedisci a chiunque, sia all’interno, sia all’esterno della famiglia, di correggere o interrogare tuo figlio (“Come si dice questo in spagnolo?”, “Quante parole sai dire in inglese?”). Oltre ad avere un effetto demotivante e negativo per l’autostima, queste situazioni sono imbarazzanti e collegheranno la tua lingua con emozioni negative.

Circonda tuo figlio di persone che parlano la tua lingua

Se nella tua famiglia sei l’unica persona che parla la lingua minoritaria con tuo figlio, cerca altre persone che possano darti una mano.

Ad esempio contatta la tua community nella tua città e inizia a frequentarla, partecipa con tuo figlio ad attività o momenti di svago. Cerca famiglie con bambini coetanei di tuo figlio per innescare un’ottima combinazione tra motivazione (poter giocare con gli altri bambini) e interazione (parlare in lingua per essere parte del gioco).

Se hai familiari o amici nel tuo paese di origine, andate a trovarli per creare un’immersione nella lingua e interazioni con tante persone diverse da te, con stili, accenti e modi di parlare diversi dal tuo.

Se non è possibile, invitali a casa tua per ottenere un effetto simile.

Tra un viaggio e l’altro restate in contatto telefonicamente o online. Poter telefonare ogni settimana con i nonni o i cuginetti è un enorme arricchimento, non solo linguistico, tuo figlio si sentirà ancora più parte della sua famiglia “all’estero” e le telefonate lo prepareranno al prossimo incontro dal vivo.

Condividi con tuo figlio la tua cultura e le tradizioni del tuo paese di origine

Il tuo obiettivo è che tuo figlio parli la tua lingua, ma questa non è l’unica cosa che costituisce la tua identità, la tua storia. Raccontagli della tua infanzia e delle cose che facevi nel tuo paese. Ricrea a casa vostra il Thanksgiving o il 4th of July, mettendo in scena tutto quanto, come se foste negli USA, costruisci con lui una lanterna di San Martino e fate il Sanktmartinszug con qualche amichetto, proprio come facevi da piccola in Germania, oppure la mattina del Nikolaustag fagli trovare dei regalini nelle scarpe lasciate davanti alla porta. Ci sono infinite possibilità.

Hai già provato alcune di queste cose, ma comunque tuo figlio rifiuta di parlare? Contattami per una consulenza personalizzata!

Strada Tetti Canape, 19
10020 Pecetto Torinese (TO) – Italia

Privacy Policy | Cookie Policy

Copyright © 2025 Nicole Maina P.IVA: IT11072850016