L’università di Ginevra quest’anno ha organizzato un grande evento per festeggiare i 100 anni di interpretazione di conferenza. Il 3 e 4 ottobre nella sede dell’ILO si sono rievocate le origini della nostra professione, nata dopo la fine della prima guerra mondiale, ripercorrendo tutte le tappe fino ad arrivare alle sfide e opportunità odierne, rappresentate dalla digitalizzazione e dai rapidi progressi dell’intelligenza artificiale.
Imperdibile l’intervento del neurolinguista Alexis Hervais-Adelman, che ci ha parlato di come funziona il cervello degli interpreti durante la simultanea, un processo tutt’ora non molto chiaro dal punto di vista neurologico.
Nella seconda giornata ha preso la parola il novantunenne Christopher Thiéry, uno dei membri fondatori dell’associazione internazionale degli interpreti di conferenza AIIC e attuale presidente onorario, interprete di Mitterrand, Chirac et Sarkozy e di innumerevoli altri personaggi illustri. Con una capacità retorica e una lucidità invidiabile ha ripercorso insieme a noi gli sviluppi della nostra professione, raccontando tra le altre cose interessanti aneddoti sulle condizioni di lavoro e sulle ‘battaglie’ per migliorarle (da 25 a 30 dollari a giornata!).
Rassicurante come sempre il professor Claudio Fantinuoli dell’università di Germersheim, sviluppatore di Interpretbank, che ci ha illustrato i vantaggi che l’ingresso dell’AI nelle nostre vite professionali porterà con se – e li porterà sicuramente (volenti o nolenti!).
Parlando di interpretazione per le istituzioni, per me sono state interessantissime le presentazioni di Florika Fink-Hooijer, direttrice generale della direzione generale dell’Interpretazione (DG SCIC) della Commissione Europea, di Agnieszka Walter-Drop, direttrice generale del DG LINC del Parlamento Europeo, di Marie Dur, capo del servizio di interpretazione UNOG e di Monica Varela García, capo del servizio di interpretazione dell’ILO. Oltre ad essere grandissime interpreti di conferenza, queste quattro donne si occupano ogni giorno di organizzare le cabine di dozzine di lingue diverse presso le massime istituzioni del mondo.
Per me sono state due giornate di emozioni fortissime: la felicità di rivedere tanti volti conosciuti e il piacere di conoscere nuovi colleghi che coltivano gli stessi miei interessi e, come me, affrontano ogni giorno le sfide della nostra professione. E infine la gratitudine per poter essere presente a una conferenza di soli interpreti di conferenza, in cui si è parlato unicamente di interpretazione: indimenticabile e irripetibile!
Christopher Thiéry, presidente onorario AIIC
La “delegazione” italiana composta da Alice Bertinotti, Lucia Sollecito, Catherine Millasseau, Elisabetta Minetto, Nicole Maina e Sarah Cuminetti
Alexis Hervais-Adelman, neurolinguista e professore dell’università di Zurigo