Salone del Libro di Torino 2024

Per noi interpreti di tedesco l’edizione 2024 è stata unica nel suo genere, perché l’ospite della più importante fiera del libro italiana è stata la lingua tedesca. Non una nazione, ma una lingua.

Il direttore della Frankfurter Buchmesse Juergen Boos ha partecipato all’inaugurazione ed è stato presente allo stand della lingua tedesca per l’intera durata della manifestazione.

Il centesimo anniversario della morte di Kafka è stato occasione per riscoprire sotto vari punti di vista la vita e l’opera di questo fondamentale autore di lingua tedesca.

Il maggiore biografo di Franz Kafka, Reiner Stach, e lo scrittore e disegnatore Nicolas Mahler, autore di “A tutto Kafka” (Ed. Clichy, tradotto da Matteo Galli e Franziska Peltenburg-Brechneff), allo stand della lingua tedesca.

Ma non si è parlato solo di alta letteratura, bensì anche di molti altri generi, tra cui la letteratura per bambini e ragazzi. Davanti a una piccola schiera di undicenni l’autrice tedesca Dita Zipfel e l’illustratrice Bea Davies hanno presentato il loro formidabile libro “Lo chiamavano formica” (Rizzoli, traduzione di Claudia Valentini). Mi ha inaspettatamente conquistato questa storia originale e traboccante di saggezza, che può davvero trasmettere molto anche a un pubblico adulto.

Dita Zipfel e Bea Davis alla presentazione di “Lo chiamavano formica”.
In cabina durante la simultanea tedesco-italiano per la presentazione di “Il mondo senza api” di Hanna Harms (Giralangolo, traduzione di Roberta Scarabelli)
Insieme a Daniel Schwahn, Christina Hasenau ed Elisa Costa del Goethe Institut, e alla mia preziosa collega Denise Setton 🙂 che ringrazio tutti infinitamente!