Per noi interpreti di tedesco l’edizione 2024 è stata unica nel suo genere, perché l’ospite della più importante fiera del libro italiana è stata la lingua tedesca. Non una nazione, ma una lingua.
Il direttore della Frankfurter Buchmesse Juergen Boos ha partecipato all’inaugurazione ed è stato presente allo stand della lingua tedesca per l’intera durata della manifestazione.
Il centesimo anniversario della morte di Kafka è stato occasione per riscoprire sotto vari punti di vista la vita e l’opera di questo fondamentale autore di lingua tedesca.
Ma non si è parlato solo di alta letteratura, bensì anche di molti altri generi, tra cui la letteratura per bambini e ragazzi. Davanti a una piccola schiera di undicenni l’autrice tedesca Dita Zipfel e l’illustratrice Bea Davies hanno presentato il loro formidabile libro “Lo chiamavano formica” (Rizzoli, traduzione di Claudia Valentini). Mi ha inaspettatamente conquistato questa storia originale e traboccante di saggezza, che può davvero trasmettere molto anche a un pubblico adulto.