Preparazione di file destinati alla traduzione: cosa fare e cosa evitare
Lo scrittore e traduttore Italo Calvino disse una volta che il traduttore è il miglior lettore di un’opera e che può aiutare lo scrittore a capire esattamente cosa ha scritto e perché. Il traduttore, per fare il suo lavoro, analizza a fondo il testo, e a volte solleva degli interrogativi che l’autore non si era posto.
Dopo molti anni di lavoro come traduttrice tecnica posso confermare l’affermazione di Calvino: una stretta collaborazione tra l’autore (o il redattore tecnico) e il traduttore è il presupposto fondamentale per la buona riuscita di un testo. E se aumenta la qualità del testo tradotto, naturalmente aumenta la qualità del vostro prodotto per i lettori o i clienti finali. In altre parole: rendere felice il vostro traduttore vuol dire rendere felice il vostro cliente! Come se non bastasse, vi farà anche risparmiare tempo, denaro e nervi.
Affinché il traduttore possa lavorare bene con il vostro testo e che la traduzione abbia successo, potete prendere degli accorgimenti già durante la stesura dell’originale. Tenere conto del processo traduttivo fin dalla stesura del testo semplifica e snellisce il lavoro del traduttore ed evita al redattore o al cliente di dover intervenire pesantemente in fase di revisione o sulla grafica. Ecco alcuni consigli su cosa evitare e su cosa fare.
Come rendere infelice il vostro traduttore
Se volete rendere infelice la vostra traduttrice tecnica, inviatele un file PDF. Il Portable Data Format non è stato concepito per essere modificato, anzi. E per questo motivo è molto laborioso trasformarlo in un testo modificabile, tradurlo e poi ricreare la formattazione e il layout in Word. Questo non solo genera più lavoro, ma anche un file che non avrà mai la stessa qualità del file originale. Il risultato è una qualità inferiore e costi più elevati. E una traduttrice infelice.
Come rendere infelicissimo il vostro traduttore
Inviategli dei cartacei scannerizzati.
Con i file PDF che non sono stati stampati digitalmente (provenienti da uno scanner), o peggio ancora con i file immagine come jpg, tif o png, il lavoro di modifica è ancora maggiore, perché ogni pagina deve essere convertita individualmente. Nell’elaborazione molte parole o lettere non vengono riconosciute e devono essere corrette manualmente. Si devono pesantemente modificare le immagini, le tabelle e il layout, e controllare i nomi propri e i numeri. In una parola: un incubo.
Conclusione: il traduttore ha bisogno di ricevere file editabili
Come rendere felice il vostro traduttore
1. Preparare dei file monolingue
Sembra una cosa ovvia, ma spesso ricevo file in cui un paragrafo in tedesco è seguito da un paragrafo in italiano. L’intento è di aiutarmi, ma purtroppo i testi bilingui ostacolano il processo di traduzione. Quindi la regola è: un file, una lingua. Vi sono molto grata se mi mandate dei file di riferimento in altre lingue (anzi, li chiedo sempre), ma devono essere documenti a parte.
2. Fornire più contesto possibile
Tradurre singole parole o gruppi di parole senza contesto richiede una lunga ricerca e mi costringe a porre molte domande. I lunghi elenchi, ad esempio in file Excel, che contengono singoie termini o mezze frasi sono particolarmente difficili da tradurre. Senza il contesto in cui la traduzione verrà poi inserita, il traduttore non può lavorare in modo professionale o rischia addirittura di introdurre errori
3. Non distribuire una frase su più celle nei file Excel
Lavoro usando dei software che mi assistono nel processo di traduzione. Non si tratta di software di traduzione automatica, ma di programmi che supportano il traduttore nel suo lavoro. Se le frasi sono distribuite su più celle, il processo diventa molto complesso e richiede delle forzature. Può succedere, come in questo esempio sotto, che l’ordine delle parole sia diverso nella lingua di arrivo rispetto all’originale, e che quindi la traduzione della cella 1 debba essere inserita nella cella 2.
4. Usare gli stili nei file di Word
I titoli, i sottotitoli, gli indici, le didascalie, ecc. non devono essere formattati manualmente (carattere, dimensione del carattere, grassetto, corsivo, ecc.) ma gestiti con gli stili. Questo non solo rende il testo più bello e leggibile, ma rende anche la traduzione più scorrevole. Ad esempio, è possibile creare un indice in modo rapido e automatico e aggiornarlo altrettanto rapidamente dopo la traduzione, senza dover modificare manualmente i numeri di pagina.
5. Impostare la lingua corretta
In Word, InDesign e molti altri software è possibile impostare la lingua del testo per eseguire un controllo ortografico e attivare la sillabazione. Se, ad esempio, un testo italiano viene impostato in lingua tedesca, verrà anche sillabato secondo le regole tedesche, e questo causerà sicuramente degli errori.
6. Non usare Word come una macchina da scrivere
Molte persone usano ancora Word come una macchina da scrivere convenzionale: usano l’accapo manuale più volte per arrivare a una nuova pagina o inseriscono innumerevoli spazi per arrivare alla fine della riga. Questo non solo fa perdere tempo, ma comporta anche pesanti revisioni durante o dopo la traduzione. La traduzione quasi sempre fa allungare il testo, e così gli spazi non necessari o gli accapo multipli devono essere corretti manualmente per ripristinare il layout dell’originale.
7. Localizzare le immagini
Soprattutto nel caso dei manuali tecnici le immagini contengono spesso testi che non possono essere modificati o sovrascritti. Se si tratta di grafici o illustrazioni creati con Excel o PowerPoint, questi file devono essere forniti al traduttore, in modo che possa tradurre e adattare i testi contenuti nell’immagine.
Quando le figure sono delle schermate, è necessario aggiungere manualmente una legenda per poterla tradurre. L’ideale sarebbe fornire gli screenshot delle schermate già localizzate. Un altro consiglio: non cancellarte mail le immagini dal manuale per ridurre le dimensioni del file, perché al traduttore serve avere più contesto possibile.
8. Curare la terminologia
La terminologia è un campo molto vasto. Ma si può partire da una regola di base: “un significato, un termine“. In altre parole: un oggetto, un nome. Non utilizzate più parole per un unico concetto e non utilizzate più nomi per un singolo articolo o componente, ma definite (se possibile anche a livello aziendale) un unico termine da utilizzare.
In questo modo potete curare un vostro glossario che indica quali termini devono essere impiegati per quali concetti o oggetti, e quali, invece, sono vietati. Questo approccio è anche alla base del mio processo di traduzione.
Suggerimento: aggiungete un piccolo vocabolario per i vostri clienti in appendice al vostro manuale. I vostri lettori ve ne saranno grati!
Suggerimento livello avanzato: curate una style guide in cui descrivete lo stile che devono avere i vostri testi (ad esempio, formale o informale), quale forma di cortesia usare, quale formato per le date e i numeri prediligere, e molto altro ancora. In questo modo si crea un’immagine coerente nella comunicazione della vostra azienda, che aumenta il valore dell’immagine del vostro marchio.
9. Preparare i file di Adobe InDesign per la traduzione
I file Indd possono causare particolari difficoltà durante la traduzione. Per un approfondimento vi invito a leggere il mio articolo “Traduzione di file InDesign“.
Conclusione finale: una stretta collaborazione tra redattore e traduttore, fin dalle prime fasi del progetto, fa risparmiare tempo e fatica a entrambi e permette di ottenere un testo di alta qualità. In altre parole: di far felice il vostro cliente!
Avete altre domande? Scrivetemi, sarò felice di aiutarvi!